        Qualche settimana fa in queste pagine si &egrave; parlato della grande scuola inglese, che in passato ci ha fornito realizzazioni formidabili. Stavolta parliamo di quella tedesca, che volendo pu&ograve; anche essere definita mitteleuropea, dati i forti legami esistenti in campo motoristico tra Germania, Austria e l&rsquo;ex Cecoslovacchia, con un notevole scambio di progettisti e tecnologie. Passa alla prossima pagina Le tipologie dei compressori | Officina &nbsp; NSU, MZ, DKW e BMW  Qualcuno &egrave; sempre andato per la propria strada mentre altri si sono influenzati l&rsquo;un l&rsquo;altro. E grandi tecnici come Albert Roder sono passati da una Casa all&rsquo;altra prima di arrivare a una collocazione definitiva, che nel suo caso &egrave; stata la NSU. Altri avevano i loro uffici di progettazione indipendenti, e lavoravano in base a contratti con i diversi costruttori. Fondamentale e autentico riferimento anche in altri Paesi fu la DIN, che stabil&igrave; standard talvolta seguiti addirittura a livello mondiale. A differenza dell&rsquo;eredit&agrave; inglese, in questo caso si parla non tanto di modelli famosi (che peraltro non sono mancati), ma di una vera scuola tecnica, alla quale l&rsquo;intero universo motociclistico deve molto. Basti pensare ai motori due tempi, per i quali la DKW mostr&ograve; a lungo la strada, nell&rsquo;anteguerra, non tanto con realizzazioni da corsa ultrasofisticate capaci di dominare la scena per anni, quanto con il sistema di lavaggio Schn&uuml;rle a correnti tangenziali e con pistone piatto (o quasi). Finito il secondo conflitto mondiale lo adottarono tutti. E quando decise di entrare nel mondo delle moto, la Yamaha prese come modello la DKW RT 125 (sicuramente la moto pi&ugrave; copiata del Mondo, cosa sicuramente significativa). Dalle strutture e dai tecnici ex DKW rimasti nella Germania Est ebbe origine la MZ che mostr&ograve; al Mondo come dovevano essere fatte un&rsquo;aspirazione a disco rotante e una marmitta a espansione. Non si trattava di novit&agrave; in senso assoluto ma fu la MZ a portarle agli onori della cronaca, a svilupparle razionalmente e a svelare quali vantaggi potessero fornire. Tornando al periodo pre-bellico, le valvole a lamelle vennero impiegate dapprima dall&rsquo;austriaca Titan e poi, per un breve periodo, dalla DKW. Non sfondarono ma la strada venne indicata. Negli anni Sessanta la Sachs impieg&ograve; su un suo ciclomotore, costruito in numeri considerevoli, una semplicissima valvola a lamelle. Non vi era ancora alcuna pretesa prestazionale. A quella e alla definitiva affermazione di queste valvole unidirezionali avrebbe pensato la Yamaha nel decennio successivo. In quanto alla parte ciclistica, per diverso tempo ebbero grande diffusione sulle moto tedesche i telai a doppia culla in lamiera stampata. La forcella Earles, nata in Inghilterra, conobbe la sua massima diffusione in Germania: pare che fosse particolarmente vantaggiosa nell&rsquo;impiego con i sidecar, assai popolari tra gli appassionati tedeschi. Assolutamente formidabile fu anche il contributo della componentistica tedesca.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Il dominio tedesco nella componentistica  Basti pensare ai pistoni Mahle, da sempre al top in Formula 1 (e non soltanto) e alle bielle austriache Pankl che da alcuni anni a questa parte si sono imposte nel loro settore. Per lungo tempo sono stati sinonimo di eccellenza i segmenti G&ouml;tze e i cuscinetti di biella, con relativa gabbia dal disegno particolare, prodotti dalla D&uuml;rkopp. In fatto di metallurgia, di processi produttivi, di trattamenti e lavorazioni non si sbaglia certo ad affermare come la Germania sia stata e sia tutt&rsquo;ora all&rsquo;avanguardia. Largamente impiegato in tutto il Mondo &egrave; il processo fusorio Croning, noto anche come shell molding. Migliaia e migliaia di cilindri per gli scooterini sono stati e vengono tutt&rsquo;ora realizzati cos&igrave;. Del riporto per cilindri nikasil &egrave; addirittura superfluo parlare. Domina incontrastato (o quasi) quando non si impiegano le canne in ghisa, lo conoscono tutti e ha mostrato una strada largamente seguita, quella del rivestimento superficiale in nickel con disperse particelle di materiale di elevata durezza (di norma si tratta di carburo di silicio). Quando gli alberi a gomiti compositi dominavano la scena nei motori di altissime prestazioni, quelli assemblati con il sistema Hirth erano considerati il meglio. E quelli prodotti dalla Hoeckle, usati anche dalle Morbidelli 125 (mondiali negli Anni &lsquo;70), hanno continuato a lungo a essere al top. Alcune scelte tedesche, sicuramente tipiche, di tecnico non hanno praticamente nulla. &Egrave; il caso del cambio a sinistra (mentre in Italia e in Inghilterra come noto era a destra). I sostenitori di tale scelta affermavano che era pi&ugrave; sicura in quanto il freno si azionava con il piede destro: ci&ograve; semplificava le cose a chi guidava anche l&rsquo;automobile. Una soluzione assai impiegata &egrave; stata quella che prevedeva la leva di avviamento e il pedale del cambio sullo stesso asse (con due alberi coassiali dei quali uno cavo e di ridotta lunghezza). In quanto all&rsquo;estetica, talvolta bastava un&rsquo;occhiata per capire che si trattava di una moto tedesca. Molti scooter (popolari negli anni Cinquanta) erano di linea piuttosto &ldquo;pesante&rdquo;. Alcune grandi Case sono diventate famose a livello mondiale grazie alla loro partecipazione ai Gran Premi. &Egrave; tipicamente il caso delle italiane negli anni Cinquanta e delle giapponesi nel decennio seguente. Tra le Case tedesche, nel dopoguerra &egrave; stato notevole l&rsquo;impegno di BMW e DKW, ma su tutte spicca la NSU, che nel biennio 1953-1954 conquist&ograve; alla grande il Mondiale nelle due classi a cui partecipava, 125 e 250. In Germania, come pure in Italia, nel dopoguerra mancarono le grosse cilindrate sportive (le BMW e la Z&uuml;ndapp boxer facevano scuola a s&eacute;), che invece resero celebri a livello mondiale i costruttori inglesi. Le principali Case tedesche non erano di piccole dimensioni. Nell&rsquo;anteguerra la DKW fu per diverso tempo la pi&ugrave; grande del Mondo e attorno alla met&agrave; degli anni Cinquanta tale posizione fu appannaggio della NSU.  Motori a corsa lunga oppure superquadri? | Officina       

La DKW ha scritto la storia del due tempi, ispirando la Yamaha. Ma anche MZ, NSU e BMW e le aziende di componentistica&hellip;

L'austera scuola tecnica tedesca | Officina

        Non &egrave; una sorpresa che Pedro Acosta non sia soddisfatto del suo inizio di stagione con KTM. Lo spagnolo non ha per le mani la RC16 che vorrebbe e dopo tre Gran Premi si ritrova con un povero bottino di 16 punti iridati. Ovvero il tredicesimo posto in campionato. L&rsquo;anno scorso firm&ograve; un contratto biennale con la marca austriaca, ma nel paddock di Austin non &egrave; sfuggito alle telecamere di Dazn il suo incontro con Paolo Campinoti.  &nbsp; L'incontro registrato da Dazn Spagna  Stava andando a mangiare Acosta quando ha incontrato in pit-lane il proprietario del team Pramac, oggi impegnato in una nuova sfida con Yamaha. Tra i due c&rsquo;&egrave; stato un caloroso abbraccio, l&rsquo;italiano ha chiesto al pilota come sta e poi gli ha detto una cosa nell&rsquo;orecchio che le telecamere non hanno potuto cogliere. Sappiamo solo che il ventenne gli ha risposto: &ldquo;Parla con (Albert) Valera&rdquo;. Ovvero il suo manager. Dopodich&eacute; gli ha fatto un occhiolino che vale pi&ugrave; di mille parole e un bel sorriso. Vota l'uomo del weekend ad Austin - sondaggio  &nbsp; Acosta e Campinoti vanno molto d'accordo  Che Acosta sia un giovane e promettente pilota &egrave; sotto gli occhi di tutti. Cos&igrave; come il fatto che vorrebbe avere i mezzi giusti per far esplodere il suo talento anche in MotoGP. Dopo la vittoria del titolo al primo anno in Moto3 nel 2021 e due anni dopo in Moto2, vorrebbe fare la differenza anche nella top class. Che Campinoti stia tastando il terreno per averlo presto nel suo team? L&rsquo;unica cosa certa, per ora, &egrave; che tra i due c&rsquo;&egrave; un rapporto piuttosto stretto e amichevole. Poi, se son rose, fioriranno&hellip; MotoGP, come cambia la classifica dopo il Gp di Austin       

DAZN ha ripreso un incontro tra i due in pit lane, che si abbracciano e lo spagnolo che gli dice poi di parlare con il suo manager&hellip;

MotoGP, dialogo intrigante tra Acosta a Campinoti: cosa bolle in pentola?

        In Italia, a catalizzare l&rsquo;interesse della grande maggioranza degli appassionati sono da sempre le gare di Velocit&agrave;. I GP in primo luogo, ma anche le corse in circuito con moto derivate dalla serie (da decenni si tratta fondamentalmente delle Superbike). In passato erano molto popolari anche le gare in Salita e (soprattutto) le maratone stradali, prima che venissero vietate. In alcuni altri Paesi, per&ograve;, le gare in pista sulle lunghe distanze hanno avuto, e talvolta hanno ancora, un seguito straordinario, quasi paragonabile a quello dei Gran Premi. Viene subito in mente il Bol d&rsquo;Or, che in Francia ha un&rsquo;importanza analoga a quella della 24 Ore automobilistica di Le Mans. La prima edizione si disput&ograve; oltre cent&rsquo;anni fa, e dopo l&rsquo;interruzione dal 1960 la gara &egrave; ripresa in grande stile nel 1969, raggiungendo subito una grandissima popolarit&agrave;. Negli anni Settanta si &egrave; formata una vera e propria scuola di piloti di gran fondo e i francesi sono diventati i migliori specialisti del Mondo per le gare di questo tipo.  Continua nella prossima pagina MXGP: il ritorno di Herlings &nbsp; Le Case europee e l'Endurance  In Giappone c&rsquo;&egrave; la 8 Ore di Suzuka, seguita al punto da generare un tifo quasi calcistico tra gli appassionati delle diverse marche. In Spagna per lungo tempo si &egrave; svolta una massacrante 24 Ore sul circuito stradale del Montjuic, a Barcellona, divenuta giustamente famosa in patria e all&rsquo;estero. Si correva su strade normalmente aperte al traffico, all&rsquo;interno di un parco fittamente alberato. Il percorso era tortuoso e inoltre non era pianeggiante: da una parte si saliva e dall&rsquo;altra si scendeva. Negli anni Sessanta questa gara, caratterizzata da una crescente partecipazione straniera, fu teatro di fiere battaglie soprattutto tra monocilindriche di cilindrata contenuta. Le Ducati, costruite sia a Bologna che a Barcellona (dalla Mototrans), vinsero cinque volte tra il 1957 e il 1964. La Bultaco trionf&ograve; nel 1969 e nel 1972 (quando la sua 360 sconfisse moto di cilindrata ben maggiore). Grandi vittorie vennero ottenute dalla Laverda nel 1971, con la coppia Brettoni-Angiolini, e nel 1973 e 1975 dalla Ducati con gli specialisti Benjamin Grau e Salvador Canellas, davanti a fior di policilindriche giapponesi ufficiali o semiufficiali. Al Bol d&rsquo;Or, su circuiti velocissimi (Montlh&eacute;ry, poi al Paul Ricard) le moto italiane si comportarono ottimamente ma non riuscirono a vincere. A tenere alto il vessillo dall&rsquo;industria europea fu la Triumph tricilindrica vincendo nel 1970 (occasione nella quale venne iscritta come BSA) e nel 1971. Queste due vittorie furono per&ograve; il suo autentico canto del cigno. In Italia, sull&rsquo;onda dell&rsquo;entusiasmo generato dal boom dalle maxi-moto all&rsquo;inizio degli anni Settanta, suscitarono interesse gare pi&ugrave; corte (della durata di 500 km o di sei ore), riservate alle derivate di serie, che si svolsero su piste come Monza, Modena e Vallelunga. Tuttavia non decollarono mai per davvero, complice la modesta affluenza del pubblico, a conferma del fatto che pi&ugrave; che altro siamo dei velocisti&hellip;  Continua nella prossima pagina &nbsp; Laverda e Ducati  Analizziamo la tecnica delle moto europee protagoniste negli anni Settanta, i pi&ugrave; gloriosi per questa specialit&agrave;, con la partecipazione di tutte le pi&ugrave; importanti Case, tra le quali le nostre Ducati, Laverda e Guzzi. L&rsquo;inglese Triumph-BSA era una tricilindrica con distribuzione ad aste e bilancieri e misure caratteristiche soltanto lievemente sottoquadre. L&rsquo;alesaggio di 67 mm era infatti abbinato a una corsa di 70. La trasmissione primaria era a catena, e il cambio con presa diretta. L&rsquo;albero a gomiti monolitico poggiava su quattro supporti di banco tra i quali i due centrali erano dotati di bronzine. Le bielle forgiate erano in lega di alluminio al rame e avevano una lunghezza pari al doppio della corsa. Le punterie e le aste venivano azionate da due alberi a camme piazzati nel basamento. La lubrificazione era a carter secco. La potenza del modello di serie veniva indicata in 58 cavalli a 5850 giri/min. In Italia ottennero vari successi le moto ottimamente preparate dall&rsquo;importatore Bepi Koelliker. La Laverda si impose rapidamente come una realt&agrave; con la quale nelle gare di Endurance e in quelle per le derivate dalla serie tutti dovevano fare i conti. Robustissime e affidabili, le 750 bicilindriche della Casa di Breganze andarono alla grande nelle 500 chilometri nostrane, mentre all&rsquo;estero si imposero nella 24 Ore di Barcellona (1971) e in quella di Oss, in Olanda, facendosi valere anche al Bol d&rsquo;Or. Il motore, con alesaggio di 80 mm e corsa di 74 mm, era ampiamente surdimensionato in numerosi suoi componenti. La distribuzione era a due valvole, inclinate tra loro di 70&deg;, con un albero a camme in due parti che veniva mosso da una catena duplex collocata centralmente. Nella testa erano incorporate di fusione due calotte in ghisa nelle quali erano ricavate le pareti delle camere di combustione, ma anche le sedi delle valvole e il foro per la candela. L&rsquo;albero a gomiti era di tipo composito e poggiava su quattro supporti di banco muniti di cuscinetti a rotolamento. Le bielle, forgiate in acciaio da cementazione, lavoravano alla testa su rullini ingabbiati ed erano lunghe 1,96 volte la corsa. La lubrificazione era a carter umido, con pompa a ingranaggi. L&rsquo;olio che fuoriusciva dai due cuscinetti di banco centrali raggiungeva i perni di biella grazie a due convogliatori centrifughi vincolati ai volantini dell&rsquo;albero. La trasmissione primaria era a catena e il cambio era del tipo con presa diretta. Le moto italiane che negli anni Settanta si impegnarono maggiormente nell&rsquo;Endurance, ottenendo anche i migliori risultati, furono le Ducati bicilindriche. Nate con una cilindrata di 750 cm&sup3;, entrarono in produzione nel 1971 con il modello GT, rapidamente seguito dalla 750 Sport, affiancata (e ben presto sostituita) nel 1973 dalla ben pi&ugrave; performante Super Sport, con distribuzione desmodromica in versione monoalbero, gi&agrave; utilizzata sulle monocilindriche della serie a carter larghi (250, 350 e 450). Il motore della 750 aveva un&rsquo;architettura a V di 90&deg;, subito definita a L dato che un cilindro era pressoch&eacute; verticale e l&rsquo;altro orizzontale. Grazie a questo schema costruttivo si poteva disporre di un ottimo raffreddamento e di una buona equilibratura. In ogni testa erano alloggiate due valvole, inclinate tra loro di 80&deg;, che venivano comandate sia in apertura che in chiusura da bilancieri azionati dall&rsquo;unico albero a camme. A sua volta, quest&rsquo;ultimo era mosso da un sistema ad alberello e coppie coniche comandato direttamente dall&rsquo;albero a gomiti. I pistoni forgiati erano alloggiati in cilindri in lega di alluminio muniti di canna in ghisa. L&rsquo;albero a gomito era in tre parti unite per forzamento alla pressa, e lavorava interamente su cuscinetti a rotolamento. La trasmissione primaria era a coppia di ingranaggi e il cambio del tipo con presa diretta, di conseguenza l&rsquo;albero a gomito ruotava in senso inverso rispetto a quello in cui giravano le ruote. L&rsquo;alesaggio e la corsa erano rispettivamente di 80 e 74,4 mm. La moto vincitrice a Barcellona nel 1973 venne maggiorata a 864 cm&sup3; aumentando l&rsquo;alesaggio di 6 mm, e inoltre aveva gli scarichi alti. Quella che trionf&ograve; con media da record due anni dopo aveva il basamento tagliato lateralmente a livello della coppa, cosa che consentiva di disporre in basso i tubi di scarico senza il rischio di contatti con l&rsquo;asfalto in piega. Pure in questo caso la cilindrata era di 864 cm&sup3;. Per inciso, il 1975 fu un anno ricco di successi per le bicilindriche Ducati, che si imposero anche a Daytona e nel Trofeo maxi-moto.  Continua nella prossima pagina &nbsp; Guzzi e Bultaco  Le Guzzi a V di 90&deg; mostrarono il loro valore in pi&ugrave; occasioni al Bol d&rsquo;Or. Dotate di distribuzione ad aste e bilancieri, con due valvole in testa inclinate di 70&deg;, avevano l&rsquo;albero a gomito in un sol pezzo che lavorava interamente su bronzine. Merita infine di essere ricordata la semplice, robusta e leggera Bultaco 360 che vinse al Montjuic nel 1972. Ultima rappresentante dei motori due tempi nelle competizioni di questo tipo, aveva un motore monocilindrico di schema convenzionale, con un alesaggio di 83,7 mm e una corsa di 64, che derivava da quello impiegato sulla Pursang da Cross. Il punto di forza era la guidabilit&agrave;, che la rendeva decisamente adatta a un circuito come quello spagnolo.        

Parecchie Case del Vecchio Continente si impegnarono nelle corse di durata: le proposte di Ducati, Triumph, Laverda, Guzzi e Bultaco

Gli anni d'oro delle europee dell'Endurance | Tecnica

        Il pilota che conta di maggior numero di successi di tutti i tempi (107) si &egrave; ripreso dopo l&rsquo;intervento al ginocchio destro eseguito a ottobre del 2024 ed &egrave; risalito in moto tre settimane fa, facendo manche di allenamento e mettendo a punto la sua moto in configurazione 2025.&nbsp;  Herlings sul podio di Lommel, successo in carriera @L.Resta 5 Mondiali e 15 stagioni, Herlings rientra a Riola Il trentenne cinque volte Campione del Mondo ha saltato i Gran Premi in Argentina, Spagna e Francia e rientrer&agrave; per iniziare la sua quindicesima stagione nel mondiale, l'ottavo nella classe regina. Con lui il team KTM factory austriaco torna ad una formazione a due piloti, nell&rsquo;attesa di recuperare Marc-Antoine Rossi, fuori dopo l&rsquo;intervento alla spalla di poche settimane fa. Herlings si schierer&agrave; per la prima volta in gara accanto all&rsquo;altro pilota KTM ufficiale della MXGP, Lucas Coenen, per disputare la gara di Riola, dove in passato ha ottenuto due vittorie e un podio nelle ultime quattro stagioni.       

Dopo aver saltato i primi tre Gran Premi della stagione, Herlings ritorna alle corse e sar&agrave; in pista per l&rsquo;MXGP di Sardegna che si terr&agrave; sulla pista di Riola questo fine settimana

MXGP: il ritorno di Herlings

La cronaca testuale della prima giornata in circuito per il paddock del motomondiale

MotoGP DIRETTA, FP del GP Austin 2025: segui tutti gli aggiornamenti

        Da una parte c&rsquo;&egrave; il miglior debuttante della Moto2, Daniel Holgado, dopo i primi due Gran Premi disputati. Dall&rsquo;altro il Campione in carica di Moto3, David Alonso, che invece sta incontrando qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave;. Questo &egrave; il box del team Aspar che si presenta quest&rsquo;anno nella classe di mezzo con due giovani molto promettenti ma finora dai risultati piuttosto diversi. Oggi la concentrazione &egrave; su Austin.  Il COTA evoca ricordi felici, ma il 2025 &egrave; un anno diverso  Thailandia, Argentina, America. Alonso e Holgado hanno buoni ricordi sulla pista denominata COTA (Circuit of the America) dove lo scorso anno si sono classificati rispettivamente primo e secondo nella loro ultima stagione in Moto3. Holgado si presenta qui da miglior debuttante della classe di mezzo: &ldquo;Il nostro obiettivo ad Austin &egrave; continuare a provare e a cercare i limiti della moto in prova. Dobbiamo capire perch&eacute; la moto cambia cos&igrave; tanto dalle prove alla gara e lavoreremo per cercare il modo di avanzare nell&rsquo;adattamento in questa nuova categoria&rdquo;. Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Alonso racconta il suo percorso in Moto2  Conta zero punti, invece, Alonso, al traguardo finora ventesimo e ventunesimo. Il programma da seguire &egrave; chiaro: &ldquo;Ad Austin continueremo sulla stessa linea e cercheremo di ottenere risultati buoni come quelli che stiamo ottenendo, perch&eacute; stiamo gareggiando con piloti con molta pi&ugrave; esperienza. Soprattutto, voglio continuare questa curva di apprendimento perch&eacute; mi sento sempre pi&ugrave; a mio agio sulla moto e non sto commettendo errori&rdquo;.&nbsp;In questo momento &egrave; necessario non farsi prendere dalla fretta, salire le scale un gradino alla volta per poi arrivare in alto. GP Americhe MotoGP 2025: orari e programmazione Sky e TV8        

Due prestazioni a punti in top 10 &egrave; stato lo straordinario inizio dello spagnolo nella classe di mezzo, mentre per Alonso &egrave; un po&rsquo; pi&ugrave; complesso

Moto2, Holgado si confermerà il miglior rookie ad Austin?

        E&rsquo; durata 28 Gran Premi l&rsquo;assenza di Andrea Adamo (KTM) dal primo gradino del podio; il Campione del Mondo della MX2 ha finalmente spezzato l&rsquo;incantesimo che lo voleva lontano dalla vittoria, tornando a conquistare un Gran Premio che lo rilancia in ottica mondiale.&nbsp;  La partenza di gara due della MX2 @L.Resta Attimi di paura per Coenen che vola fuori al primo giro Al via della seconda frazione &egrave; Sacha Coenen (KTM), specialista delle partenze, a prendere il comando, seguito dalle moto gemelle di Simon Langenfelder e Adamo, con Liam Everts (Husqvarna), fresco della conquista della tabella rossa, nel gruppo con Thibault Benistant (Yamaha) che questa volta riesce a inserirsi nella lotta per le prime posizioni gi&agrave; dai primi giri. Il piccolo belga esagera in discesa e rotola gi&ugrave; come un fantoccio, cadendo a terra violentemente, rialzandosi prontamente come se nulla fosse successo, ripartendo ultimo.&nbsp;  Adamo attacca Everts all'esterno @L.Resta Quattro piloti in &ograve;otta per la vittoria&nbsp; Davanti la lotta per la prima piazza vede Langenfelder istallarsi al primo posto, seguito da Adamo ed Everts, con Benistant 4&deg; davanti a Cas Valk (KTM), con il Campione in carica della MX2, Kay de Wolf (Husqvarna), 8&deg;. La lotta tra i primi quattro &egrave; furibonda, Everts passa Adamo e si mette in caccia di Langenfleder che supera dopo 5 giri prendendo il comando, mentre Benistant semina il panico con un sorpasso du Adamo e uno sul tedesco della KTM che gli cede la seconda posizione. E&rsquo; l&rsquo;ottavo giro quando il francese prende il comando davanti al pubblico festante, il pilota della Yamaha sembra poter bissare la prestazione che lo ha portato alla vittoria al sabato ma sulla sua strada trova un Adamo in grande forma.&nbsp;  Il volo di Sacha Coenen nel primo giro @L.Resta Una gara da incorniciare per Adamo Il siciliano battaglia con Langenfelder e lo passa, due giri dopo attacca e passa anche Everts, visibilmente provato e si mette sulle tracce di Benistant che agguanta e passa a cinque dal termine. Gli ultimi giri sono spettacolari, la lotta tra i due di testa &egrave; su ritmi velocissimi e alla fine la spunta il siciliano che taglia il traguardo per primo respingendo l&rsquo;ultimo attacco di Benistant. Langenfleder &egrave; 3&deg; davanti a de Wolf che nel finale ha la meglio sul compagno di squadra, ancora leader di campionato ma 5&deg; sul traguardo, con Valk 6&deg; davanti a un buon Ferruccio Zanchi (Honda), 7&deg;, mentre Valerio Lata (Honda), ottimo in gara uno, chiude 15&deg; la seconda frazione.  L'abbraccio tra Adamo e Benistant al traguardo @L.Resta 4 piloti in 11 punti in MX2, per un mondiale favoloso Sul podio Adamo precede Langenfelder e Benistant, con Everts a prendersi la tabella rossa della serie. In campionato dopo tre prove, il belga guida con 3 punti di vantaggio su Langenfelder e 5 sul compagno di squadra, mentre Adamo sale al 4&deg; posto con 11 punti di ritardo dalla nuova tabella rossa. Zanchi, decimo di giornata &egrave; 8&deg; in classifica iridata, con Lata 11&deg; assoluto e 10&deg; del Mondiale.  Il podio della MX2, da sx: Langenfelder, Adamo e Benistant @L.Resta       

Il successo nel Gran Premio d&rsquo;Europa spezza il lungo digiuno che durava dal Gran Premio di Finlandia del 2023. Il siciliano si impone di forza e conquista la terza gara del 2025&nbsp;

MX2: bentornato Andrea!

        Slinding doors a ripetizione tra derivate di serie e prototipi. Augusto Fernandez, convinto di esordire in SBK con la Yamaha lasciata R1 libera dall'infortunato Jonathan Rea, sar&agrave; invece di ritorno in MotoGP, al posto di un altro assente. Miguel Oliveira, dopo il forfait di Termas de Rio Hondo, concede lo spiacevole bis: Pramac ha nel tester spagnolo un pilota pronto alla M1.&nbsp; Uccio Salucci franco fino al midollo: "Spero che Marquez non raggiunga le vittorie di Rossi" Augusto torna in MotoGP: il CoTA lo attende&nbsp; Circuit of The Americas. Il Circuito delle Americhe, situato nei pressi di Austin. Nella esclusiva categoria regina Augusto vi ha corso a bordo della KTM, nelle stagioni 2023 e 2024. Il titolato Moto2 edizioe 2022 vi ha gareggiato anche nella classe di mezzo, perci&ograve; conosce i segreti dell'ondulato tracciato a stelle e strisce. Ma la M1 &egrave; per lui una sorta di novit&agrave;. Un conto &egrave; guidarle nelle sessioni di prove, un altro &egrave; gettarsi in una mische che, nel frattempo, ha gi&agrave; completato due Gran Premi. Lo spagnolo far&agrave; coppia con Jack Miller. E pensare che era stato scelto per la R1 lasciata da Johnny Rea in SBK, infatti provata a Portimao, dove nello stesso weekend dei giorni 29, 30 e 31 marzo si disputer&agrave; il secondo round stagionale. &nbsp;       

Miguel ha saltato la gara domenicale di Termas per infortunio e rinuncer&agrave; anche al Texas. Yamaha chiama il tester Augusto, che doveva sostituire Rea in SBK

Oliveira fermo, Fernandez con Pramac ad Austin MotoGP

Alle spalle delle Ducati la lotta per essere la seconda forza del campionato &egrave; sempre pi&ugrave; serrata ed una serie di fattori ha portato contro ogni previsione Honda ad essere la seconda forza della MotoGP, almeno in questo inizio di stagione.  MotoGP, Marc Marquez: la paura fa 90! &Egrave; il miglior inizio di stagione dal 2014    Zarco a ritmo podio e ad Austin&hellip;  Terzo in qualifica, quarto nella Sprint e sesto lottando con la GP25 di Fabio Di Giannantonio fino all&rsquo;ultima curva nel Gran Premio, Johann Zarco ha riportato la Honda nelle posizioni di vertice in maniera costante per la prima volta nell&rsquo;era post Marquez. Un progresso importante che arriva alla vigilia del GP di Austin dove nel 2023 Alex Rins regal&ograve; quella che ad oggi &egrave; l&rsquo;ultima vittoria della casa dell&rsquo;ala dorata in MotoGP. A confermare i progressi di Honda anche la top10 di Joan Mir e l&rsquo;undicesimo posto di Luca Marini con lo spagnolo che nella prima parte di gara &egrave; rimasto a lottare a lungo con il gruppo alle spalle del podio e &ldquo;Maro&rdquo; che nel finale di gara ha girato costantemente sul 39&rdquo; basso. Certo prestazioni al momento ancora lontane da quelle di Marc Marquez e della Desmosedici ma che bastano a Honda per prendersi il secondo posto nella classifica costruttori con 26 punti, 4 in pi&ugrave; di Aprilia e KTM che per motivi differenti in questo inizio di 2025 stanno faticando a raccogliere in gara. Aprilia &egrave; priva del campione del mondo e Bezzecchi nonostante delle ottime prove in gara non &egrave; ancora riuscito a raccogliere quando di buono fatto vedere nei test, per KTM &egrave; inevitabile il peso dell&rsquo;inverno complicato trascorso a livello aziendale.  Honda, invece, grazie all&rsquo;arrivo di Romano Albesiano ed ai continui test, nei giorni del GP il test team era a Motegi con Takaaki Nakagami a provare, sembra finalmente aver intrapreso la strada della risalita tanto che dopo due GP Honda si trova al secondo posto nella classifica costruttori alle spalle di Ducati ed addirittura nella fascia C delle superconcessioni lasciando la fascia D, questo vorrebbe dire che a partire dalla pausa estiva Honda dovrebbe congelare lo sviluppo del motore ed avendo limiti pi&ugrave; stringenti per i test. Fu vera gloria? Ai posteri l&rsquo;ardua sentenza.    GP Termas, pagelle: &quot;angelico&quot; Marquez sia lodato, Bagnaia ridimensionato 

Dopo due Gran Premi alle spalle di Ducati nella classifica dedicata ai costruttori c&rsquo;&egrave;, inaspettatamente, la casa dell&rsquo;ala dorata che a Termas brilla grazie a Johann Zarco

MotoGP, contro ogni pronostico: Honda seconda forza in Argentina

        Se parlassimo di un pilota ordinario, eviteremmo di scrivere questo articolo. Siccome Enea Bastianini &egrave; un pilota speciale, urge mettere mani alla tastiera: come potrebbe - eventualmente - continuare cos&igrave; male uno che ha vinto il titolo Moto2 e 7 Gran Premi in MotoGP? L'attualit&agrave; in KTM &egrave; preoccupante oggi, sperando non lo sia pure domani. E c'&egrave; chi dice che si stia guardando attorno per il 2026. MotoGP di Termas: pagelle dei migliori e dei peggiori  La Bestia ultima? Accadde in Argentina nel 2017 Fu un Gran Premio duro, sfortunato e da dimenticare per Enea in quel di Termas 2017. Il giovane romagnolo correva in Moto3 coi colori Estrella Galicia e a bordo della Honda NSF250R. ventisettesimo e ultimo al traguardo, co un distacco superiore al minuto e venti secondi. Ventiquattresimo ad Arag&ograve;n 2019 nella classe Moto2, ma con alle spalle sei avversari. Anche l'esordio nella media cilindrata si rivel&ograve; impegnativo, per&ograve; coronato dal mondiale ottenuto nel 2021, per risultati sempre in crescendo. Il titolo gli valse il passaggio al massimo dei massimi a due ruote. Esordire con la Ducati nel 2021 non era come farlo oggi, ma nemmeno malaccio, anzi. Enea disponeva della Desmosedici GP19, modello ottimo, tuttavia perdente contro Marc Marquez e la Honda. Per&ograve; andava bene cos&igrave;: fare esperienza, "con calma", in seno al team Avintia.&nbsp; Arriv&ograve; addirittura un podio: terzo posto a Misano e la conferma che la MotoGP fosse cosa per lui. E l'acquisto: il team Gresini lo volle, anzi, lo rivolle: nella squadra di Nadia Padovani ben 4 successi e, diciamoci il vero, ruolo di anti-Pecco Bagnaia era di Enea, mica di Fabio Quartararo.&nbsp;  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Bastianini verr&agrave; salvato?&nbsp; Contratti, accordi, firme &amp; impegni, s&igrave;. Ma anche reputazione, palmares, quotazioni e proioezione futura. Presto &egrave; pensare a un Enea "finito"? Ma certo, per&ograve; nemmeno tardi, se pensiamo che, sino a pochi mesi orsono, si giocava podi e vittorie, correndo per un team - Ducati - ufficiale. Tech3 Factory non &egrave;. Ottimo, ma non ufficiale. Altrimenti, Pedro Acosta l&igrave; sarebbe rimasto. Si dice che Enrico Zanarini si recher&agrave; ad Austin o Lusail, forse in entrambi i posti, per capire se esistano o meno vie di fuga dalla KTM. Va bene, ma per andare dove?&nbsp; Si parla ancora di formazioni legate a Borgo Panigale. Quali? Lenovo &egrave; a posto a tutto il 2026, VR46 discute con Pedro Acosta, ha in Fabio Di Giannantonio un pilota simil-ufficiale, Franco Morbidelli &egrave; tornato a podio. Rimane Gresini. Alex Marquez &egrave; intoccabile, nell'attesa di raggiungere Marc. E Fermin Aldeguer? E' a rischio. Il suo manager lo sa. Oppure, Honda e Yamaha, non Aprilia. A meno che in Trackhouse salti Raul Fernandez, firmatario di biennale. No. E Ai Ogura viaggia forte. No. Rimangono Honda e Yamaha, cos&igrave; messe: Quarta e Rins a tutto il 2025, Miguel Oliveira e Pramac anche, Jack Miller in scadenza. HRC cresce, con Luca Marini e Joan Mir intenzionati a rimanere. LCR &egrave; Johann Zarco competitivi, lato opposto del box comandata da Asia Idemitsu. Ed Enea ha occhi a mandorla.       

Enea ultimo nemmeno all'esordio in top class nel 2021: quelli erano per&ograve; tempi Ducati. La via di fuga esiste, passa da Borgo Panigale, devia a Honda e Yamaha

Mai così male in MotoGP: Bastianini "scappi" da KTM o continui?

        19:56 Onore a Ogura, tra le due KTM Il giapponese si prende l'ottava casella tra Pedro Acosta, in nona, e Brad Binder&nbsp;settimo  19:49 MotoGP 2025, la felicit&agrave; di Morbidelli Franco ritorna sul podio di una gara del motomondiale dopo molto tempo, ben 75 gran premi, e diversi bocconi amari. Lui che nel 2019 ha conquistato la seconda posizione in classifica piloti alle spalle solo dell'ottimo Quartararo campione quell'anno  19:47 GP Argentina, i risultati della gara   19:46 MotoGP, fuori dal podio Bagnaia Pecco non riesce a centrare la top 3 ma porta comunque a casa punti importanti. Quinto un grandissimo Diggia che all'ultimo giro supera Zarco in un cambio di direzione  19:43 Bandiera a scacchi!  Vince Marc Marquez davanti a Alex Marquez e Franco Morbidelli in terza casella  19:42 Ultimo giro del GP di Argentina  19:42 Recupera terreno Bagnaia Riduce il distacco Pecco da Morbidelli, ora a +0.587  19:41 MotoGP Argentina, Zarco centra la top 5 Il francese supera Fabio Di Giannantonio conquistando la quinta posizione  19:40 Fugge via Marc Marquez! Dopo aver conquistato la testa della corsa il pilota Ducati factory aumenta il suo vantaggio sul resto dei piloti. Ora a +0.900 da Alex Marquez  19:39 MotoGP 2025, Bagnaia riduce il distacco da Morbidelli Franco, terzo, e Pecco sono divisi con un gap di +0.836  19:37 5 giri al termine  19:37 GP Argentina, Marc di nuovo primo L'otto volte iridato si guadagna la posizione di leader, dopo una battaglia con il fratello Alex  19:34 MotoGP, focus su Morbidelli per Pecco Bagnaia non molla, punta Franco in terza casella. Zarco li segue  19:33 GP Argentina, Marc prova il sorpasso! Tenta di riprendersi la testa della corsa ma i due fratelli si scambiano le posizioni per poi tornare nell'ordine di prima. Alex leader e a ruota il #93  19:32 MotoGP, sono vicinissimi + 0.280 il gap tra Alex e Marc prima del rettilineo  19:28 Che rischio per Marc! Attenzione lo spagnolo perde per un momento l'anteriore rischiando di andare in terra. Campanello d'allarme per il #93  19:27 La classifica a 12 giri dal termine   19:25 MotoGP 2025, si avvicina Zarco Il francese &egrave; sempre pi&ugrave; attaccato agli scarichi di Bagnaia. Il gap tra i due ora &egrave; +0.308  19:23 Parte il 14esimo giro  19:20 GP Argentina, giro veloce di Alex! 1:38.300 questo il tempo dello spagnolo in testa  19:19 Vinales nelle retrovie Maverick occupa attualmente la 15esima posizione, dietro ad Aldeguer  19:18 MotoGP 2025, discreta la gara di Binder Brad porta la KTM saldamente in sesta posizione, cercando di tenere il passo dell'ottimo Zarco in quinta casella  19:16 GP Argentina, la situazione distacchi dei piloti in top 5  1 A.marquez   2 M.marquez +0.347   3 F.morbidelli +1.133   4 F.bagnaia +1.994   5 J.zarco +2.322  19:14 17 giri alla bandiera a scacchi  19:13 MotoGP, Acosta si prende la nona posizione Pedro conquista la casella fino ad ora occupata da Mir e la Honda  19:12 Che lotta tra Ogura e Mir I due si scambiano le posizioni a suon di sorpassi. Il giapponese ora &egrave; ottavo mentre Joan lo segue  19:11 GP Argentina, nelle retrovie Marini non si arrende Luca conquista la dodicesima posizione effuttuando un sorpasso ai danni di Miller  19:10 MotoGP 2025, Morbidelli terzo ora Supera Franco, il pilota VR46&nbsp; e si mette a caccia dei spagnoli nelle prime due posizione. Bagnaia quarto  19:08 Sorpasso si Alex su Marc Marquez! Il fratello minore si prende la testa della corsa. Vuole imporre il suo ritmo per cercare il trionfo.  19:07 GP Argentina, problemi per Bastianini Enea esce di pista dovendo portare la KTM Tech 3 nel ghiaione - seguono aggiornamenti su quanto accaduto  19:06 La classifica LIVE dopo 3 giri   19:04 MotoGP, prova il soprasso Pecco Bagnaia per un momento esce dalla scia di Alex Marquez in seconda posizione per provare a superarlo ma non riesce  19:03 Brutta caduta in curva 1 Scivolano in terra Bezzecchi e Quartarao subito dopo lo start  19:02 GP Argentina, scatta benissimo Alex Grande progressione del pilota Gresini che quasi supera Marc in curva 1  19:01 MotoGP, si spegne il semaforo, via al GP di Argentina   19:00 Parte il warm, up lap!  18:59 Gp Argentina 2025, Zarco pu&ograve; dimostrare il proprio talento oggi Il francese ha tutte le carte per portare la LCR Honda sul podio o perlomeno ai piedi di quest'ultimo. Scatta dall prima linea, in terza casella  18:57 MotoGP Argentina, manca sempre meno I piloti indossano il casco, ora non si torna pi&ugrave; indietro! Tutto pronto per la gara  18:55 5 minuti alla bandiera verde  18:52 MotoGP 2025, Marc concentratissimo Ha lo sguardo verso la linea del traguardo il pilota Ducati che &egrave; focalizzato nel replicare la grande prestazione di ieri  18:49 Pecco Bagnaua sceglie la media Il #63 opta anche lui per la mescola di durezza intermedia  18:48 GP Argentina, il problema di Pecco in questo weekend Bagnaia non riesce a portare velocit&agrave; in curva a causa di una gomma posteriore che scivola e non d&agrave; sensibilit&agrave; al pilota di Chivasso  18:47 15 minuti  18:46 Pedro Acosta senza il nuovo codone Lo spagnolo ha scelto di prendere il vi&agrave; senza il codone evoluzione di KTM  18:44 MotoGP 2025, le gomme scelte da Quartararo Fabio per questa gara lunga ha optato per la mescola media  18:43 GP Argentina, brutto tempo a Termas Sul circuito troneggiano i nuvoloni scuri che lasciano cadere al momento leggere gocce impercettibili di pioggia  18:41 MotoGP, ecco la griglia di partenza   18:37 GP Argeninta, inizia il giro di posizionamento in griglia A 20 minuti dallo spegnimento del semaforo ssul tracciato di Termas De Rio Hondo i piloti entrano in pista per prendere posto sul rettilineo  18:32 MotoGP, come cambia la classifica dopo la Sprint   18:26 35 minuti alla bandiera verde  18:25 Moto2, gara GP Argentina: dominio di Dixon, Vietti centra il podio Davanti a tutti dalla prima all'ultima curva, con un margine di oltre tre secondi sul resto del gruppo ed un ritmo insostenibile per tutti:&nbsp;Jake Dixon ha conquistato una vittoria da assoluto dominatore in Moto2 nel Gran Premio dell'Argentina&nbsp;disputato a&nbsp;Termas de Rio Hondo. Per il pilota britannico si tratta del primo successo con i colori Marc VDS e la Boscoscuro, con cui &egrave; riuscito a tenere a distanza di sicurezza il leader di campionato&nbsp;Manuel Gonzalez&nbsp;con la Kalex del team IntactGP. QUI IL REPORT COMPLETO  18:16 Moto3, GP Argentina: Piqueras vincitore con una sbavatura, Bertelle quarto L&rsquo;ultimo giro &egrave; stato decisivo per tutto il podio di Moto3.&nbsp;Matteo Bertelle lo ha cominciato in prima posizione, dopo aver dominato diversi giri, ma a quel punto Angel Piqueras, Adrian Fernandez e Jos&eacute; Antonio Rueda si sono fatti valere in un giro pazzo con controsorpassi da urlo.&nbsp;&Egrave; stato Piqueras a tagliare per primo il traguardo, pur passando abbondantemente sul verde, quindi eccedendo i limiti della pista. Nessuna sanzione per lui. Il pilota del team Leopard Fernandez ha conquistato il secondo podio consecutivo, cos&igrave; come Rueda che dopo aver dominato la corsa si &egrave; dovuto accontentare del terzo posto. QUI IL REPORT COMPLETO  18:14 MotoGP Argentina, sempre meno di un'ora allo start Archiaviato anche il warm up e le due gare di Moto3 e Moto2 tocca alla classe regina alle 19.00 Localit&agrave;:&nbsp; Circuito di Termas de Rio Hondo (Argentina)         

Qui la cronaca testuale per non perdere neanche un momento

MotoGP diretta: segui la gara del GP di Argentina

        Oltre ad Alberto Forato (Honda), il GP di Castiglia La Mancia perde un'altro dei suoi protagonisti. Non trova pace il giovane francese della KTM che in seguito a una caduta in allenamento avvenuta il 7 marzo scorso ha subito la lussazione di una spalla. Il diciottenne corso &egrave; stato sottoposto a un controllo medico approfondito in Francia, presso l'ospedale di Lione, dove &egrave; stato deciso di sottoporlo a intervento chirurgico luned&igrave; 17 marzo.&nbsp;  Momento no per la casa austriaca che perde uno dei suoi alfieri in MX2 @L.Resta Due anni di MX2 segnati dagli infortuni per Rossi Rossi, passato dal team De Carli dove aveva esordito con buoni risultati la passata stagione, a quello austriaco KTM, era appena rientrato da un lungo infortunio al ginocchio che nel 2024 lo aveva tenuto fuori per 12 Gran Premi, lavorer&agrave; alla riabilitazione per rientrare e disputare almeno la seconda met&agrave; della stagione appena iniziata.&nbsp;  Rossi dovrebbe poter riprendere a gareggiare a met&agrave; stagione @L.Resta       

Il francese rientrato in Argentina dopo un lunghissimo stop, costretto a fermarsi di nuovo per farsi operare a una spalla infortunata in allenamento. Tempi di recupero lunghi&nbsp;

MX2: la maledizione di Rossi

        Articolo-curiosit&agrave;, potenzialmente legabile alla statistica della Moto3. La Terra del Sole ritrova un rappresentante nei Gran Premi, al secolo Valentin Perrore. Il giovane portacolori del team Red Bull KTM Tech3 affronta Termas de Rio Hondo in tono iridato, nella volont&agrave; di scrivere il proprio nome pi&ugrave; in alto possibile. Un singolo punto, significherebbe storia per l'Argentina. GP Argentina 2018, che caos: Marc Marquez fa, disfa e vince Perrone, "argentino" come Alonso "colombiano" Volendo essere pignoli, &egrave; da scrivere: Valent&iacute;n Perrone Cant&oacute;n &egrave; nato a Calatelle, Barcellona. D'accordo, ma allora perch&eacute; rappresenta diversa bandiera dalla spagnola a livello professionistico? Perch&egrave; il pap&agrave; &egrave; di origine argentina, poi trasferitosi in Catalunya.  Una storia simile a quella di David Alonso, pi&ugrave; spagnolo che colombiano. Il diciassettenne classe 2007 - diciottenne il prossimo 28 dicembre - arriva dalla Red Bull Rookies Cup, disputata in paralleno all'ETC.&nbsp; Terzo nel primo campionato, quinto nel secondo, con cinque vittorie totali.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Valentin, nome importante di fronte ai tifosi di Maradona Dopo Sebastian Porto e Gabriel Rodrigo, la Terra del Sole ritrova un pilota mondiale, che non ha mosso la classifica a Buriram. Il ritiro in gara lo ha lasciato a quota "zero", ma per il giovanissimo si trattava di un debutto in condizioni di caldo terribile e su una pista poco amica.&nbsp; Amica &egrave; invece Termas de Rio Hondo, pronta ad acclamare il proprio "Maradona". Vi ricordate la vittori di Valentino Rossi e la maglietta della nazionale col nome di Dieguito? Oppure Pecco Bagnaia e la maglietta di Lionel Messi? Furono esultanze pazzesche, ma immaginate se vincesse Perrone...        

Valentin a Termas gioca in casa: se entra nei 15 in gara, diventa un idolo locale

GP Argentina, Perrone cerca il punto storico in Moto3

Non c&rsquo;era modo migliore di cominciare la stagione per Marc Marquez: pole, vittoria nella Sprint e nel GP e ritorno in testa al mondiale dopo 93 gran premi dall&rsquo;ultima volta a Valencia 2019.  MotoGP Thailandia, Bagnaia: &quot;Marc ha giocato. La moto &egrave; simile al 2024, il mio feeling no&quot;    Marquez: &ldquo;Avevo la velocit&agrave; per poter gestire&rdquo;  Lo si era gi&agrave; visto ai test di poche settimane fa anche se l&rsquo;otto volte iridato ha sempre cercato di smorzare gli entusiasmi continuando a dare Bagnaia come favorito, la prima gara ha per&ograve; ribaltato presto gli equilibri con il pilota di Cervera che ha chiuso con un weekend perfetto il primo GP dell&rsquo;anno: &ldquo;La verit&agrave; &egrave; che sono molto contento di iniziare con questo nuovo team ed un nuova squadra cos&igrave;. Abbiamo iniziato con un weekend perfetto e devo ringraziare Ducati perch&eacute; fin dal primo test mi sono sentito bene con loro, per me &egrave; fondamentale essere molto affiatato con il team e questo mi aiuta tantissimo e mi da fiducia&rdquo;. Ha detto lo spagnolo dopo la gara ai microfoni di Sky: &ldquo;Sono felice, sono veloce e sono contento, tutto questo aiuta tutto. Questo poi &egrave; il weekend pi&ugrave; bello della mia vita perch&eacute; abbiamo fatto primo e secondo in tutte le sessioni&rdquo;.  Un piano gara che per&ograve; Marc ha dovuto cambiare in corsa a causa dell&rsquo;abbassamento della pressione della gomma anteriore, &egrave; lo stesso Marc a spiegare quanto successo: &ldquo;Sono partito e mi sentivo benissimo, guidavo pulito ma poi ho notato che la pressione non era nei limiti e allora ho deciso di fermarmi e di mettermi in scia. Sapevo di avere tre giri di margine, ho contato i giri che mancavano ed i giri in cui dovevo riuscire a stare nelle pressioni minime ed &egrave; per questo che sono rimasto tutta la gara attaccato ad Alex. &Egrave; stato molto difficile perch&eacute; bruciava tutto ed era difficile perfino respirare e quando sapevo di aver fatto i giri necessari ho fatto l&rsquo;attacco. Oggi &egrave; andata bene perch&eacute; avevo la velocit&agrave; per poter gestire queste cose&rdquo;. Lo spagnolo ha poi anche spiegato perch&eacute; &egrave; accaduto questo, nonostante le temperature maggiori rispetto a quelle della Sprint: &ldquo;Era previsto di fare una gara in testa, era la stessa pressione di ieri. Non dobbiamo dimenticarci che &egrave; un team nuovo, &egrave; vero che hanno i dati dell&rsquo;anno scorso ma la moto &egrave; nuova e io qualche volta quando mi sento cos&igrave; veloce la domenica cambio il mio stile di guida per diminuire il rischio cos&igrave; ci sono curve dove spingo meno con l&rsquo;anteriore per rischiare meno e cos&igrave; facendo la pressione scende. &Egrave; tutta esperienza, io devo imparare e loro devono imparare&rdquo;.    GP Thailandia, Alex Marquez: &ldquo;Marc ha fregato tutti, me compreso&rdquo;  Continua l&#39;articolo nella prossima pagina  &nbsp;  Marquez: &ldquo;Non ho pi&ugrave; vent&rsquo;anni, devo essere pi&ugrave; pulito&rdquo;  Il pilota di Cervera in questo weekend &egrave; apparso molto pi&ugrave; composto sulla Ducati ufficiale rispetto alle vittorie dell&rsquo;era Honda ed a quelle dell&rsquo;anno scorso, Marc ha spiegato che questo &egrave; dovuto al suo cambio di guida: &ldquo;&Egrave; una delle cose su cui ho lavorato quest&rsquo;inverno, devo imparare ad essere pi&ugrave; pulito. Non ho pi&ugrave; vent&rsquo;anni, ora sono trentadue e devo gestire il fisico ed essere pi&ugrave; pulito per gestire l&rsquo;energia. Prima forse ero pi&ugrave; divertente da vedere ma ho capito gi&agrave; l&rsquo;anno scorso che per me &egrave; meglio cos&igrave;, per le qualifiche invece devo cambiare ancora e tornare ad essere aggressivo&rdquo;. Uno dei, pochi, punti deboli che Marc lamenta sono le curve a destra, dove oggi Bagnaia ancora guadagna terreno ma Marquez ha lavorato sodo nell&rsquo;inverno anche su questo aspetto: &ldquo;Ho guardato molto Pecco e Alex perch&eacute; sono molti forti nelle curve a destra. Ora sono migliorato, non sono al loro livello ma perdo meno e sono molto pi&ugrave; veloce e costante. Ho guardato tanti video cercando di capire quello che fanno con il corpo e con la gamba, il freno e piano piano devo lavorare per essere ancora pi&ugrave; costante. L&rsquo;istinto di guida mi porta a guidare ancora in maniera diversa e vediamo se riesco a tenere questo stile per tutto l&rsquo;anno&rdquo;.    MotoGP Thailandia: Dall&#39;Igna e il bacio alla Ducati di Marc Marquez 

Il pilota di Cervera festeggia la doppietta ed esulta per il doppio podio di Alex, secondo in ogni sessione alle spalle del fratello maggiore

MotoGP, Marc Marquez al settimo cielo: &ldquo;&Egrave; il weekend pi&ugrave; bello della mia vita&rdquo;

        Senza piet&agrave;, sai che novit&agrave;. Frase diffusa nel paddock di Buriram, pista dove Marc Marquez ha siglato la prima storica Pole Position firmata Lenovo Ducati Factory. Abbiamo un Toro Rosso scatenato in Thailandia, che punta alla doppietta in MotoGP. Sprint e Gran Premi profumano di buono, e il numero 93 ne annusa i piaceri. Qualifiche MotoGP di Thailandia: prima storica pole per MM93  Marquez attacca, ma si dovr&agrave; anche difendere? La caduta di Marco Bezzecchi, oltre a deludere il box Aprilia, ha innescato una bandiera gialla che ha neutralizzato i tempi di chi sopraggiungeva in quello specifico settore. Arrivavano i fratelli Marquez, cos&igrave; involontariamente puniti. Entrambi hanno mostrato disappunto, poi si sono rimessi in carena. Marc seguiva Alex, avvicinandosi pericolosamente. A un certo punto, si pensava addirittura all'attacco, azione quasi mai in voga nelle qualifiche della classe regina. Eppure, il pi&ugrave; adulto dei catalani mirava il codone del pi&ugrave; giovane, come per dire: in gara attaccher&ograve; e supererer&ograve;, a meno che... Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Sar&agrave; fuga per la vittoria di Marc?&nbsp; ... a meno che, scattando dal palo, l'otto volte iridato non inneschi una fuga. La Sprint e il Gran Premio prevedono rispettivamente 13 e 26 passaggi da completare, mica pochi per un Chang International Circuit caldo come il fuoco. Scelta gomme fondamentale, considerando l'esigenza di evitarne il surriscaldamento per scie distruttive sulla lunga distanza. Come fare per tenere a bada temperature e pressioni delle Michelin? Semplice: prendere la leadership delle operazioni, mantenendola sino al traguardo. Questo l'obiettivo di Marc Marquez, consapevole che anche almeno un paio di avversari tenteranno medesima azione.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Alex e Pecco: staccate decisive a Buriram Lunghi rettifili e frenate secche. S&igrave;, a Buriram ci sono anche brevi parti guidate, da affrontare in piega. Ma, a sentire i piloti, la differenza si fa in staccata, soprattutto nella fase di bagarre. Ecco il motivo per cui Alex Marquez e Pecco Bagnaia ci proveranno, ma quando? Per passi gara simili e coperture chiamate alla sofferenza, sorpassare nelle prime battute potrebbe rivelarsi inutile, se non dannoso. A meno che una delle tre Desmosedici non riesca a scappare leggiadra &amp; soave. Questione di precisione e tecnica in Thailandia, e pure di coraggio: attenzione ad eventuali contatti, se ne avverte l'odore nell'aria.        

Marc senza piet&agrave;: sfruttando la scia del fratello"ipoteca" Sprint e Gran Premio. Sempre che Alex e Bagnaia siano d'accordo

MotoGP, Marquez sente odore di doppietta: Toro Rosso Ducati scatenato

        Tante le novit&agrave; di un campionato che sembra gi&agrave; avere in Tim Gajser (Honda) il favorito numero uno per la corsa al titolo della classe regina. Ecco le 7 sorelle della MXGP che si sfideranno per 20 Gran Premi alla ricerca dell'erede di Jorge Prado e della GASGAS.  Gajser all'esterno del via di Montevarchi @Ducati Corse Off Road Honda e Gajser favoriti per la corona della 450 Il team HRC affronta la nuova stagione inseguendo il sesto titolo iridato di Gajser, quello sfuggitogli per una manciata di punti lo scorso anno. Lo sloveno che ha gi&agrave; mostrato i muscoli durante le due gare degli Internazionali d&rsquo;Italia, sembra pi&ugrave; determinato che mai a riprendersi lo scettro della 450 dopo aver affinato ulteriormente una moto che sembrava gi&agrave; perfetta. Il passaggio alle Kayaba &egrave; solo il segno pi&ugrave; evidente di una ricerca della perfezione che in HRC non conosce soste. Al suo fianco, Ruben Fernandez, vincitore del GP di Argentina del 2023, &egrave; alla ricerca di risultati che gli permettano di firmare il prolungamento del contratto in scadenza a fine anno. Dopo il calvario del 2024 il galiziano deve portare a casa punti pesanti per rilanciare la sua immagine. In sella alle altre due Honda private, Alberto Forato e Kevin Horgmo, puntano a finire regolarmente nella top 10. Per il veneto l&rsquo;avventura con il team francese Honda SR Moto Bluz, col quale disputa tutto il campionato francese, pu&ograve; essere il trampolino per puntare ad un manubrio ufficiale in futuro.&nbsp;  Lucas Coenen primo sul traguardo di Montevarchi @S.Taglioni KTM, con Herlings out &egrave; subito emergenza&nbsp; Il 2025 della casa austriaca, iniziato con il doppio successo della Dakar e con le tabelle rosse del Supercross, passa anche dalla MXGP, classe nella quale inizia con un grosso handicap vista l&rsquo;assenza di Jeffrey Herlings, costretto ad aspettare ancora prima di risalire in moto. Assente l&rsquo;olandese, le speranze di Matighofen sono riposte tutte in Lucas Coenen, protagonista, secondo le voci indiscrete circolate in questi giorni, di una brutta caduta in allenamento. La pi&ugrave; attesa delle novit&agrave; di questa nuova stagione sar&agrave; quindi al via della gara argentina, anche se non al 100%. Il talento cristallino del belga, gestito dal team De Carli, potrebbe essere una delle pi&ugrave; belle sorprese dell&rsquo;anno, contendendo spesso la vittoria ai pi&ugrave; esperti piloti di Honda, Kawasaki e Yamaha.&nbsp;  Renaux in azione con la Yamaha @ShottyBavo Yamaha concorrente #1 di Honda e Renaux sogna in grande Uno squadrone quello della casa dei tre diapason con una missione: guastare la festa che Honda sta preparando gi&agrave; da quando Prado ha annunciato che avrebbe corso in America. Maxime Renaux, Calvin Vlaanderen e Jago Geerts sono i tre assi schierati al cancello della MXGP, tre piloti dal potenziale differente e con obbiettivi diversi. Molto chiaro quello del francese che annuncia di voler lottare per il titolo, mente l&rsquo;olandese pensa di salire sul podio quando possibile, lottando sempre per le posizioni di vertice. Rimane, per ora, un&rsquo;incognita il potenziale di Geerts che da quando &egrave; passato alla 450 non fa altro che infortunarsi. Jago che &egrave; al secondo posto nella classifica di successi di GP tra i piloti in attivit&agrave; con 24 vittorie, tutte conquistate in MX2, aveva fatto vedere cose bellissime a RedBud, difendendo i colori del Belgio in MXGP ma da allora &egrave; andato in contro a una serie infinita di problemi fisici. Tra i privati spicca la Yamaha 517 di Isak Gifting e del team JK, gi&agrave; capace di lottare per l'italiano nel 2024 e per le prime posizoni nel GP di &nbsp;Svezia.  Febvre (103) davanti a Jonass, Geerts e Forato @P.Haudiquert Kawasaki, ultimo tentativo per Febvre? Grandi aspettative per il duo Kawasaki formato da Romain Febvre e Pauls Jonass che inizia la nuova stagione con la missione di dare l&rsquo;assalto al titolo della MXGP. Forte del successo di Lierop, il francese ha chiuso al secondo posto sia a Hawkstone Park che a La Capelle Marival, perdendo il duello diretto contro Glenn Coldenhoff (Fantic) e con Renaux. Al suo fianco il lettone, vincitore del GP del Portogallo nel 2024 e Campione del Mondo della MX2 del 2017. Jonass &egrave; uno dei 4 piloti ad aver colto il successo in MXGP con la Honda assieme a Gautier Paulin (1 nel 2015), Fernandez (1 nel 2023) e Gajser che ne conta da solo ben 44; dopo un anno da privato il 2025 &egrave; l&rsquo;occasione giusta per far vedere di cosa &egrave; capace con una moto ufficiale.&nbsp;  Seewer e Guadagnini con la nuova Ducati Desmo450 MX @Ducati Corse Off Road Le italiane della MXGP: Fantic, Beta, Ducati Tre i marchi italiani fin gara nella classe regina 2025: Fantic, Beta e Ducati che a Cordoba esordisce in modo permanente in MXGP, in attesa di vederla in MX2 dal 2026. Il team olandese che gestisce il programma ufficiale della Fantic schiera tre piloti, con Andrea Bonacorsi che si a raggiunto Glenn Coldenhoff e Brian Bogers nel team Wilvo che fino al 2023 aveva il compito di far correre le Yamaha ufficiali. Per Bonacorsi si tratta della prima stagione completa in 450 dopo il passaggio dello scorso anno. Il team MRT porta in pista le Beta di Ben Watson, ancora lontano dalle belle cose fatte vedere in MX2 e Tom Koch al primo mandato con un team ufficiale. Discorso diverso per Ducati, sul podio agli Internazionali con Mattia Guadagnini e in cerca dei primi risultati importanti con Jeremy Seewer. I due puntano alla top 5 di GP ma dovranno fare i conti con lo sviluppo della moto e con una condizione fisica non ancora al 100%.       

La nuova stagione prender&agrave; il via in Argentina con le prove di partenza della prima gara della stagione 2025, il Gran Premio di Argentina che si sposta dalla Patagonia a Cordoba

MXGP 2025: è ora di iniziare

Tutte le informazioni utili su ognuno dei 22 weekend di gara della Top Class tra location, orari e dove vedere le gare tra dirette e differite

Il calendario completo MotoGP 2025: dalla Thailandia a Valencia

        Inaugural Gran Premio MotoGP stagionale atteso come non mai, anticipato da test preliminari, pronostici e verdetti che fanno sembrare il principio di campionato un vero e proprio epilogo. Davvero sar&agrave; discorso iridato di pieno appannaggio Ducati? Sul serio si pensa che il titolo sia gi&agrave; stato vinto da Marc Marquez? Al Chang International Circuit registreremo le prime risposte, che potrebbero non essere definitive.&nbsp; Orari Gran Premio di Thailandia: le tre classi in TV  Ducati in MotoGP: difficile da battere, ma non impossibile Diciannove trionfi su 20 Gran Premi, dominio assoluto sfiorato. Il 2024 ha offerto Desmosedici vincenti in lungo e in largo, nella possibile anticipazione 2025: se la GP24 &egrave; davvero perfetta e superiore alle moto rivali, significa che pure quest'anno batter&agrave; tutto e tutti? Nelle 5 edizioni del Gran Premio di Thailandia, la Ducati ne ha firmate due. Dall'introduzione della Spint - stagione 2023 - doppietta per Jorge Martin nello stesso anno, Enea Bastianin a festeggiare il sabato "corto" 2024, Pecco Bagnaia in trionfo nella domenica "lunga". Ma Borgo Panigale fu precedentemente battuta. Miguel Oliveira e KTM anfibi sopra e sotto l'acqua di Buriram nel 2022, caldo afoso e affermazioni asciutti di Marc Marquez assieme alla Honda nel 2018 e 2019. Quel biennio contraddistinto dall'Ala Dorata e il numero 93 &egrave; cos&igrave; lontano, quasi da averlo dimenticato. Il catalano veste oggi di Rosso.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Marquez Vs Bagnaia: occhio per&ograve; a un altro Marquez Chi azzarda pronostici ne &egrave; certo: il Mondiale andr&agrave; a un rappresentante Lenovo Ducati Factory. Quindi, o Marc Marquez o a Pecco Bagnaia. Fino a qui, "facile" &egrave; sbilanciarsi, poi un po' meno: chi avr&agrave; la meglio tra l'otto volte iridato il tre volte titolato?&nbsp; Lo spagnolo, perch&egrave; non si fa incoronare da troppo tempo. Il 2019. l'italiano, perch&egrave; vuole far vedere che gli errori 2024 sono tramutati in insegnamenti. Lo spagnolo ancora, perch&eacute; desidera far vedere a Borgo Panigale quanto sensato sia puntare su di lui. Nuovamente l'italiano, intenzionato a ribadire chi sia il vero padrone di casa. C'&egrave; da farsi venire in mal di testa, aggiungendo poi Alex Marquez. Sempre su GP24, il portacolori Gresini &egrave; reduce da test a introdurlo quale mina vagante e, perch&eacute; no, vincitore in Thailandia. Il fratello sfida il fratello e sfida anche lo sfidante del fratello.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Aprilia ritrova Martin ma punta su Bezzecchi Infortunatosi a Sepang, Jorge Martin &egrave; rimasto a digiuno di tutto quanto gli sarebbe servito per arrivare pronto al primo Gran Premio d'annata. In ordine sparso: allenamento, confidenza a bordo della RS-GP, forza, confidenza, obiettivi possibili. Ecco perch&egrave; lo abbiamo scritto: il weekend thailandese funger&agrave; da test ritrovato o qualcosa del genere. Aprilia lo sa. E sa anche quanto sia giusto puntare su un Marco Bezzecchi innamoratosi del colore nero, a completamento di un ottimo lavoro fatto nell'off season.&nbsp; Podio e, magari, gradino pi&ugrave; alto sono pronosticabili per Noale e dintorni? Considerando tempi sul giro singolo e passo gara, s&igrave;. La vittoria, sinceramente, no. Parlando di asfalto asciutto. Mente, invece, se dovesse piovere, l'argomento si apre pure ad altri Marchi.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; KTM, Yamaha e Honda: danza della pioggia a Buriram Su asciutto, la supremazia Ducati &egrave; netta. Su bagnato, qualcosa di effettivamente diverso si potrebbe raccontare. KTM e quartetto giuratosi per nulla preoccupato alla crisi economica comandato da Pedro Acosta, "caposquadrra" a cui manca l'affermazione in MotoGP. Brad Binder le conta su RC16, Maverick Vinales ed Enea Bastianini no. Per ora. Yamaha e Honda sperano davvero nell'acqua tipica a scrosciare il Sud Est asiatico? S&igrave; e no: nell'esigenza di elaborare dati validi a M1 e RC213 V, no. Ma se parliamo di meri risultati, s&igrave;. Aspettiamoci allora exploit da parte di Fabio Quartararo, ma occhio a Miguel Oliveira -&nbsp; gi&agrave; detto - e Jack Miller. Facciamo attenzione a Joan Mir ufficiale HRC e Johann Zarco con LCR, silenzioni per&ograve; concreti.        

Marquez Vs Bagnaia di sicuro, occhio ad Alex:&nbsp; potrebbe battere tutti. Aprilia ritrova Martin ma punta su Bezzecchi, Acqua Santa per KTM, Yamaha e Honda

L'ora della (non completa) verità: Buriram tinta di Rosso in MotoGP

        &ldquo;Il pi&ugrave; grande spettacolo del mondo&rdquo; con questa catchphrase Sky Motori ha dato il semaforo verde alla stagione 2025. A differenza delle conferenze stampa tenute in mattinata negli anni scorsi, Sky ha optato per un qualcosa di diverso dal solito, un happening in orario di aperitivo-apericena per lasciare spazio, dopo una breve carrellata su tutti i campionati trasmessi da Sky Sport e dai partner, alle varie attivit&agrave; come i simulatori e lo spazio per le interviste ufficiali con i talent o concedersi una chiacchierata informale sempre con i talent. Durante la serata c&rsquo;&egrave; stato spazio per vedere i video messaggi mandati da Pecco Bagnaia e Andrea Kimi Antonelli, primo italiano in Formula 1 dal 2021 che hanno fatto gli auguri a Sky per la stagione 2025. 16 campionati su Sky  Nonostante sia la SBK a dare il via ufficiale alla stagione 2025, il semaforo verde della MotoGP &egrave; fissato per sabato 1 marzo con la Sprint Race in Thailandia mentre la Formula 1 partir&agrave; il 16 marzo in Australia. Oltre alla MotoGP ed alla SBK, per quanto riguarda i campionati a due ruote su Sky ci sono anche Moto2, Moto3, MotoE, Supersport e Supersport 300, il Dunlop CIV e, sui canali di Eurosport, il FIM EWC, l&rsquo;MXGP e l&rsquo;SGP di Speedway.&nbsp; Per quanto riguarda le auto, oltre alla F1 Sky trasmette anche F2, F3, Porsche Supercup, F1 Academy, Indycar e Mondiale Rally. Come per le moto, Eurosport trasmetter&agrave; il WEC con la mitica 24h di Le Mans, la Formula E ed il TCR World Tour. Un totale di 16 campionati per oltre 200 gare distribuite su 42 weekend, oltre 1000 ore di diretta, pi&ugrave; di 100 delle quali in studio con rubriche ed approfondimenti.&nbsp; Tutta l&rsquo;adrenalina e l&rsquo;incertezza della MotoGP   Guido Meda e Mauro Sanchini festeggiano la loro decima stagione in coppia per le telecronache di MotoGP, con tante novit&agrave;, a partire dal TV Coach, un passo avanti nell&rsquo;utilizzo dello SkySportTech con cui verranno analizzate in tempo reale le immagini di pista, grazie all&rsquo;uso della versione pi&ugrave; avanzata dell&rsquo;image software dei video-coach dei team di MotoGP. E poi spazio al SankioTech, un nuovo approfondimento che sfrutta la passioneper la tecnica motociclistica di Mauro Sanchini: si parler&agrave; del funzionamento delle sospensioni, delle telemetrie, dell&rsquo;aerodinamica, dei segreti dei caschi da pista dei piloti e di tanto altro ancora. Al fianco della coppia di telecronisti, la padrona di casa Vera Spadini, Sandro Donato Grosso e Giovanni Zamagni dai box, Rosario Triolo e Mattia Pasini a dividersi tra le telecronache di Moto2 e Moto3 e le incursioni in MotoGP, il team di Race Anatomy MotoGP e, da quest&rsquo;anno, anche i piloti, protagonisti di GPRoom:incursioni programmate nei motorhome in cui gli appassionati scopriranno le zone pi&ugrave; riservate e domestiche della vita in circuito. Nel 2025 arriveranno appuntamenti tutti nuovi: Fuoripista, una serie di monografie dedicate ai piloti pi&ugrave; conosciuti e amati, incontrati lontani dalla pista e dalla mondanit&agrave; e ritratti nel loro ambiente quotidiano; Matchframe, che utilizzer&agrave; e omagger&agrave; l&rsquo;immenso patrimonio che appartiene ai fotografi che seguono il motociclismo. Tornano anche i consueti appuntamenti del weekend come Racebook, Grid prima del via della gara e Zona Rossa nel post gara, oltre a Paddock Live Show, Social Media Rider, la rubrica di Rosario Triolo, Wheels, la rubrica di Guido Meda dedicata alle prove su strada, Top Riders, Talent Time e Paddock Pass. Cristiana Buonamano condurr&agrave; il consueto programma di approfondimento Race Anatomy MotoGP per analizzare a freddo con i vari ospiti le tematiche della gara. Sky e Formula 1, passione ed adrenalina   Dal paddock alle prove, dalle qualifiche alla griglia di partenza, dalla gara alla bandiera ascacchi. Tradizione e trasformazione: c&rsquo;&egrave; tutto nella 75esima, storica, edizione della Formula 1. Il campionato automobilistico pi&ugrave; iconico, glamour e appassionante al mondo sar&agrave; interamente su Sky Sport F1, canale 207, disponibile anche in streaming su NOW e in qualit&agrave; 4K. La stagione 2025 promette di essere la pi&ugrave; avvincente di sempre: il roster dei piloti &egrave; ridisegnato, le novit&agrave; sono eccitanti, i 24 circuiti sono distribuiti su 5 continenti, dall&rsquo;Asia al Nord America, dall&rsquo;Europa al Sud America fino all&rsquo;Oceania. Per entrare nel clima mondiale, a fine mese Sky Sport seguir&agrave; la tre giorni di test in Bahrain con dirette il 25, 26 e 27 febbraio dalle 8 alle 17 su Sky Sport Formula 1 e NOW (telecronaca di Carlo Vanzini, Ivan Capelli con Vicky Piria, con Mara Sangiorgio e Matteo Bobbi inviati in Bahrain) oltre a Race Anatomy speciale test, ogni giorno su Sky Sport 24 alle 18.30 con Fabio Tavelli. La partenza del mondiale sar&agrave; a Melbourne, in Australia, nel week end del 14/16 marzo; poi due volte in Italia (a Imola il 18 maggio e a Monza il 7 settembre) e il gran finale ad Abu Dhabi nel fine settimana del 5/7 dicembre, per un totale di 30 spettacolari appuntamenti, 24 gare pi&ugrave; 6 Sprint Race. Un giro del mondo senza lasciare la Casa dello Sport, con un unico punto di partenza: il Remote Garage di Sky Sport Formula 1, che quest&rsquo;anno si evolve ulteriormente e diventa 2.0, potendo offrire alla Squadra Motori di Sky Sport una serie di innovativi supporti che vanno al di l&agrave; delle immagini, dei dati e delle grafiche, diventando un vero e proprio &ldquo;hub&rdquo; di collegamento tra la pista e il telespettatore, sempre pi&ugrave; al centro delle emozioni della gara. Le telecronache e le analisi di Sky Sport Formula 1 sono da sempre sinonimo di competenza e passione. Anche nella stagione 2025 la voce guida sar&agrave; quella di Carlo Vanzini, la colonna sonora dei Gran Premi su Sky Sport Formula 1: al suo inconfondibile stile di racconto saranno legati ogni sorpasso, ogni colpo di scena, ogni vittoria. In cabina di commento, al suo fianco, Marc Gen&egrave;, anche per gli aggiornamenti live dal box Ferrari e da bordo pista, Roberto Chinchero, per le strategie di piloti e squadre, e Ivan Capelli, che si divider&agrave; tra cronaca e analisi. Davide Camicioli con Vicky Piria conducono i pre e post gara con l&rsquo;aiuto in alcune occasioni di Nico Rosberg mentre la pit reporter sar&agrave; ancora Mara Sangiorgio. Lo Sky Sport Tech Room sar&agrave; ancora la casa di Matteo Bobbi che spiegher&agrave; tutti i segreti delle varie piste. Lucio Rizzica e Marcello Puglisi saranno in cabina di commento per F2, F3 e Porsche Supercup mentre Andrea Sillitti e Vicky Piria commenteranno la F1 Academy. Race Anatomy &egrave; il seguitissimo programma di approfondimento post gara condotto da Fabio Tavelli con ospiti Leo Turrini, Luigi Mazzola, Mario Miyakawa, Umberto Zapelloni e Carolina Tedeschi. Lucio Rizzica e Rosario Triolo commenteranno il Mondiale Rally coadiuvati al commento tecnico da Gabriele Cogni e Dario D&rsquo;Esposito, mentre Matteo Pittaccio e Biagio Maglienti saranno in cabina di commento della Indycar. Oltre le piste, anche il deserto con Dakar 2025, la sfida infinita, il docufilm curato da Sandro Donato Grosso e dal regista Claudio Cavilotti.       

A Milano le squadre MotoGP e Formula 1 hanno dato il via alla stagione 2025 con una presentazione diversa dal solito

Sky Motori: il più grande spettacolo del Mondo

        Il primo ricordo che molti hanno di Stefano Manzi sul palcoscenico mondiale risale al GP di Silverstone 2016, classe Moto3, quando in sella ad una Mahindra - nelle vesti di wild card - fece impazzire i big della categoria per tutta la gara, fino a chiudere ai piedi del podio. Dello Stefano di quel giorno &egrave; rimasta la cadenza romagnola, il numero 62 ed il talento, mentre tanti altri elementi dentro e fuori dalla pista sono cambiati. In meglio sotto tanti aspetti, grazie ad un insieme di esperienze dal sapore agrodolce, che lo hanno portato ad un passo dal ritiro prima ed allo status di prima guida Yamaha in Supersport ora, con il sogno di passare in SBK ma soprattutto tanta voglia di recuperare il tempo perso. Stefano, come ti descriveresti come pilota?&nbsp;&ldquo;Direi che sono un pilota che gi&agrave; vissuto tanti momenti diversi all&rsquo;interno della carriera. A grandi linee direi che sono passato dall&rsquo;essere uno dei pi&ugrave; promettenti in Italia, che doveva sfondare, a non combinare nulla, tanto da rischiare di terminare la mia carriere molto presto. In seguito ho ricominciato e mi sono ripreso, anche in termini di risultati, ed il cambio di paddock tra MotoGP e SBK &egrave; stato l&rsquo;ultimo grande cambiamento finora&rdquo;.&nbsp;E come persona invece?&nbsp;&ldquo;Potrei dire circa le stesse cose. Se ci fai caso chi riesce ad arrivare in alto &egrave; chi matura rapidamente, sin da giovane: io non rientro in questa categoria, e questo probabilmente mi ha portato ad ottenere poco. Come dico spesso anche tra me e me per&ograve; &egrave; meglio scoprire tutto questo un pochino dopo che a 40 anni, quando &egrave; tutto finito e non restano che i rimpianti. Come persona quindi sono maturato un po&rsquo; pi&ugrave; tardi rispetto ad altri o all&rsquo;et&agrave; in cui avrei dovuto, ma sto continuando a farlo e questo ora mi sta aiutando molto, mi sta riportando sulla strada corretta&rdquo;.&nbsp;Ti senti pi&ugrave; maturato come persona o come pilota negli ultimi 5 anni?&nbsp;&ldquo;Entrambi, ma tutto parte dalla persona. Direi negli ultimi 3 anni, dove ho fatto un grande passo in avanti in termini di maturazione, dopo essere rimasto per tanto tempo su una strada che mi stava portando a smettere. La presa di coscienza dal punto di vista personale mi ha fatto crescere tanto anche in moto&rdquo;.&nbsp;La tua carriera &egrave; fatta di momenti difficili e grandi risalite, anche inaspettate a tratti. Come te lo spieghi?&nbsp;&ldquo;Secondo occorre un po&rsquo; scindere le cose. A livello di guida della moto ho sempre saputo come andare forte, anche da bambino, ma non essendo maturo non riuscivo ad essere costante, preparando nel modo giusto una stagione. Di conseguenza andavo a sprazzi, facendo magari la gara della vita prima di tornare nell&rsquo;anonimato due Gran Premi dopo. Questi alti e bassi sono dipesi molto dallo Stefano fuori dalle moto. La maturazione degli ultimi anni invece mi ha portato ad essere pi&ugrave; costante nell&rsquo;arco della stagione&rdquo;.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Manzi, la carriera nel paddock MotoGP e la VR46 Academy Moto3, moto2: in quale categoria senti che avresti potuto raccogliere di pi&ugrave;?&nbsp;&ldquo;In entrambe, ma direi Moto2 dato che vi sono rimasto per maggiore tempo. In Moto3 ho fatto solo un anno di mondiale, mentre in Moto2 di pi&ugrave; e relativamente a quell&rsquo;esperienza c&rsquo;&egrave; un po&rsquo; il rimpianto di non sapere come sarebbe andata con un po&rsquo; di testa in pi&ugrave;&rdquo;.&nbsp;Sei passato anche per l&rsquo;Academy di Valentino Rossi: a posteriori saresti voluto restare pi&ugrave; tempo?&nbsp;&ldquo;No, a posteriori sarei voluto di meno. Ringrazier&ograve; sempre l&rsquo;Academy per l&rsquo;opportunit&agrave; che mi hanno dato, ma forse quello non era l&rsquo;ambiente giusto per me. A livello lavorativo impari tante cose da tanti piloti, allenandoti con Valentino e non solo, ma c&rsquo;&egrave; anche tutto un aspetto manageriale, e forse non sono stato seguito come avrei potuto essere seguito. L&rsquo;uscita dall&rsquo;Academy quindi &egrave; stato un qualcosa di positivo: la mia crescita &egrave; iniziata quando ho lasciato l&rsquo;Academy, dato che mi sono reso conto di cosa stessi sbagliando. Sono un lupo solitario? Anche, la noto negli allenamenti. Mi alleno con altri piloti, ma molte volte lo faccio meglio da solo. Per quanto riguarda l&rsquo;Academy &egrave; una questione pi&ugrave; grande per&ograve; del semplice allenamento&rdquo;.&nbsp;Con quale spirito sei arrivato in SSP?&nbsp;&ldquo;Sono arrivato in Supersport durante il mio ultimo anno in Academy. Terminata l&rsquo;esperienza in Moto2 ero davvero a terra, tanto da voler smettere di correre. Ho pensato di farlo in due momenti&rdquo;.&nbsp;Quali?&nbsp;&ldquo;Il primo appunto questo post Moto2. In seguito ho trovato l&rsquo;accordo con il team PTR, in una situazione tecnica e non abbastanza allo sbando: a met&agrave; di quella stagione ho avuto la notizia della fine del rapporto con l&rsquo;Academy, ma per fortuna durante quell&rsquo;anno ho vinto una gara e colto cinque podi. A fine anno per&ograve; sono rimasto nuovamente a piedi, ma questa volta anche dal punto di vista manageriale e di preparazione fisica&rdquo;. Questo &egrave; stato il secondo.&nbsp;&ldquo;Esatto. Era dicembre, e parlando con i miei genitori stavo pensando di andare a lavorare e iniziare una vita normale. Loro mi hanno sempre appoggiato ed erano d&rsquo;accordo. Poi per&ograve; si &egrave; presentata l&rsquo;opportunit&agrave; di Ten Kate, al quale serviva un secondo pilota: sono entrato come secondo pilota appunto, e Remo Gobbi (proprietario di Pata ndr) mi ha dato una grande mano, dato che sarei dovuto essere il pilota pagante ma senza il budget necessario. Conoscevo Remo solo via telefono ma mi ha aiutato, e sin dal primo test le cose sono andate bene ed in crescendo. Nel secondo momento stavo veramente cercando lavoro, volevo andare a fare il gommista: era necessario perch&eacute; non avevo i soldi per correre ed al contempo mi servivano i soldi per vivere, dato che avevo circa 23 anni e mi mantenevano i miei genitori. Non ho vergogna a dire tutto questo, del resto questo &egrave; il mio lavoro ma in quel momento non lo era&rdquo;. Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Il cambio di paddock e la stagione alle porte Dopo l&rsquo;esperienza in Moto2 avevi bisogno di disintossicarti dal paddock MotoGP?&nbsp;&ldquo;Era un momento in cui non mi piaceva la vita che stavo facendo, a 360 gradi. Non stavo facendo una vita professionale, era un insieme di cose ma non capivo come uscirne. Rimanere a piedi e separarmi dall&rsquo;Academy hanno fatto accendere cos&igrave; tanti campanelli d&rsquo;allarme nella mia testa che ho trovato la strada per fare il pilota professionista, anche se gi&agrave; lo facevo da anni sulla carta. Per questo dico che sono maturato tardi, ma per fortuna non a 40 anni. Una volta accesasi la luce era diventato un pensiero fisso: mi dicevo &ldquo;non voglio arrivare a 35-40 anni a rimpiangere cose che non ho fatto&ldquo;, cos&igrave; ho iniziato a fare le cose al massimo delle mie possibilit&agrave;, anche parlando del singolo allenamento&rdquo;.&nbsp;Chi &egrave; il pilota pi&ugrave; forte che hai mai affrontato in pista?&nbsp;&ldquo;Decisamente Pecco (Bagnaia ndr). E&rsquo; stato l&rsquo;unico compagno di squadra a cui non sono mai stato davanti. Andava fortissimo, tanto che in Moto2 lottava per il podio dopo tre gare, nonostante la Moto2 del tempo, con motore CBR e gomme Dunlop, fosse davvero ignorante (sorride ndr)&rdquo;.&nbsp;Parliamo di oggi: senti di avere davanti a te una stagione decisiva per la carriera?&nbsp;&ldquo;Credo sia esagerato. Arrivo da due stagioni concluse in seconda piazza quindi il passo successivo lo conosciamo tutti, ma insieme a Yamaha sto lavorando ad un progetto nuovo e quindi serve tempo. Nelle prime gare dell&rsquo;anno potrebbe essere difficile, non siamo ancora ad un livello tale da vincere tutto, ma ci possiamo arrivare&rdquo;.&nbsp;Yamaha ha portato la R9: &egrave; maggiore la soddisfazione per lo sforzo profuso dalla casa o la preoccupazione per il tempo che pu&ograve; servire per arrivare al top?&nbsp;&ldquo;Al momento devo dire che pesa di pi&ugrave; la preoccupazione relativa al fatto che ad inizio anno potremmo soffrire. La moto nuova &egrave; un&rsquo;ottima notizia ma necessita di chilometri. Sono comunque fiducioso, voglio esserlo&rdquo;.&nbsp;Con la R9 puoi smettere di cercare espedienti? Ossia forzare meno per essere veloce&nbsp;&ldquo;Quello &egrave; Stefano Manzi quindi credo sar&agrave; sempre cos&igrave; (ride ndr)&rdquo;. Dopo 2 anni terminati da Vice Campione qual &egrave; l&rsquo;ingrediente necessario per compiere il passo successivo?&nbsp;&ldquo;I fattori possono essere molti. L&rsquo;anno scorso nel primo round ho fatto qualche errore, ma in generale ho acquisito tante informazioni per migliorare in questa stagione&rdquo;.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; I rivali e l'episodio con Fenati Bulega e Montella sono arrivati in SSP all&rsquo;incirca con te e sono gi&agrave; saliti in SBK, anche senza vincere il titolo nel caso di Yari. Come ti fa sentire questa cosa?&nbsp;&ldquo;Sicuramente vedendo che loro hanno compiuto il salto penso che piacerebbe anche a me, non lo nascondo. Negli ultimi due anni per&ograve; ho dovuto aggiustare diverse cose intorno a me, che vanno oltre il risultato sportivo. Il &ldquo;ritardo&rdquo; deriva anche da tutto questo, ma &egrave; meglio sistemare tutti gli aspetti e poi andare avanti, senza farlo per forza e rischiare di tornare indietro. Per il mio percorso restare in SSP un altro anno era la scelta giusta. Guardo Montella e Bulega con un pizzico di invidia ma &egrave; invidia buona: sono contento per loro e sono consapevole sia di averci battagliato che di aver raccolto risultati simili&rdquo;.&nbsp;Perch&eacute; un team dovrebbe scegliere Manzi per la SBK?&nbsp;&ldquo;Perch&eacute; punterebbe su un cavallo vincente (ride ndr)&rdquo;.&nbsp;Ultima cosa: cosa ti resta di quel giorno a Misano con Fenati in Moto2?&nbsp;&ldquo;E&rsquo; stato pi&ugrave; il cinema mediatico intorno a creare il tutto. Con lui non avevo rapporti prima e ho continuato a non averli, ma la cosa non mi ha toccato dentro. Le persone pensano al gesto, ma venendo io dal cross so che in quel mondo capita spesso di buttarsi fuori, quindi la cosa non mi ha preso particolarmente, non ho gli incubi la notte o penso che potrebbe riaccadere. Mi &egrave; scivolata addosso e sono fortunato, dato che se una cosa del genere ti si attacca addosso pu&ograve; essere grave. Ne parlo tranquillamento, non mi d&agrave; fastidio&rdquo;. SSP: Yamaha R9, la Rivoluzione Blu       

L'INTERVISTA - Stefano a 360&deg;: "Ho pensato due volte di smettere, trovarmi senza n&eacute; moto n&eacute; supporto ha acceso la luce. Sono maturato pi&ugrave; tardi di altri. Fenati? Sono andato avanti"

1340 risultati per 'Gran Premi'